Abbiamo il piacere
di ospitare i
n questo numero
una personalità
estremamente interessante:
Sandra Vanni
e di conoscere
la sua professione
che è solitamente svolta
da figure maschili.
sandra vanni

Chi è e dove lavora Sandra Vanni

Sandra Vanni è nata a Pisa, ma il lavoro del padre l’ha portata a trasferirsi in Lombardia, prima a Sarnico e poi a Crema dove, fin da giovanissima, ha iniziato gli studi musicali presso l’Istituto Musicale Folcioni.
Si è diplomata in canto lirico al Conservatorio di Piacenza e in musica vocale da camera al Conservatorio di Milano.
Grazie ad un concorso internazionale ha iniziato la carriera professionale presso il Coro lirico sinfonico della RAI di Milano, un’esperienza che le ha consentito di partecipare a concerti di livello altamente professionale e di conoscere direttori d’orchestra come Giuseppe Sinopoli, Sir George Solti, Riccardo Chailly.
Nel frattempo ha perseguito anche la carriera solistica in vari teatri, grazie all’Accademia Verdiana per cantanti lirici di Carlo Bergonzi, col quale ha avuto la possibilità di interpretare parti di comprimariato in varie opere liriche.

Nel 1992, quando i cori e le orchestre della Rai sono stati soppressi, Sandra ha avuto l’opportunità di intraprendere la professione di consulente musicale per la RAI di Milano, una carriera che svolge tuttora e che l’ha portata ad approfondire le sue competenze anche in altri ambiti dello spettacolo.

Nel 2017 ha conseguito la Laurea in Musicologia presso l’Università degli Studi di Pavia, sede di Cremona discutendo la Tesi L’opera in televisione, le produzioni in studio 1954-1975. Una ricerca, attraverso le Teche RAI, dedicata alle opere liriche prodotte in quegli anni negli studi televisivi.

La tua passione per la musica ti ha visto impegnata in vari contesti, come cantante prima e poi come consulente musicale per la RAI, in cosa consiste la tua professione?

La mia formazione musicale e il diploma in Conservatorio mi hanno consentito, nel 1992, di superare una selezione e di poter intraprendere la professione di consulente musicale, un ruolo dove le competenze vengono applicate nel campo dello spettacolo.

Il consulente musicale è un professionista fondamentale per le riprese radiotelevisive, lavora in modo scrupoloso e preciso ad altissimi livelli. Collabora per qualunque tipo di ripresa attraverso un contenuto musicale, con il regista, con l’aiuto regista, con tecnici audio esperti, con i cameramen, con il direttore della fotografia, un team che opera in sinergia ed è in grado di risolvere anche in tempo reale qualsiasi tipo di possibile imprevisto dal punto di vista televisivo.

Nel corso della mia carriera mi sono occupata di vari generi: dalla sonorizzazione per il Telegiornale o per i servizi a scopo documentaristico, trasmissioni televisive, festival, concerti, opere liriche, sinfoniche, cameristiche.

Nel corso della tua carriera hai attraversato tutti i generi: spettacoli televisivi di intrattenimento, concerti di musica leggera e di musica classica, il balletto classico, l’opera lirica, cambia la modalità di lavoro in base ai generi o ai luoghi dello spettacolo?

Ogni ripresa televisiva ha la sua peculiarità, è altrettanto impegnativo lavorare per trasmissioni televisive, per un grande concerto di musica leggera o di musica classica, per un balletto o un’opera, ogni genere merita tutto il nostro studio e la nostra attenzione, dal momento che è consuetudine proporre l’evento in diretta invece di registrarlo e ottimizzarlo in montaggio.
Il consulente musicale interagisce soprattutto con chi fa la regia televisiva. Tutte le trasmissioni hanno una parte musicale intrinseca, a cominciare dalla sigla, dallo stacchetto musicale per andare in pubblicità, o dal sottofondo musicale della trasmissione stessa. La musica per la coreografia di un balletto, di un cantante, di un ensemble, di un artista con la sua band.
Per esempio, nel caso di un balletto ripreso dalle telecamere, le stesse devono seguire la coreografia e la regista chiede al consulente musicale di segnare sulla partitura gli stacchi per la ripresa.

Mi sono occupata per parecchi anni della trasmissione televisiva dell’edizione di Miss Italia, un lavoro complesso che richiede anche delle proposte musicali da concordare con gli autori e i registi, è un evento che coinvolge molte concorrenti e ospiti, devi pensare alla sigla, alle canzoni, e ai jingle per gli spot pubblicitari.

Ho fatto molti concerti in vari teatri, diretti dai più grandi direttori d’orchestra, solo per citarne alcuni, Claudio Abbado, Riccardo Chailly, Antonio Pappano, Zubin Mehta, Myung- Whun Chung, Alexander Lonquich, Riccardo Muti e molti altri. Il team composto dal regista, aiuto regista e consulente musicale, studia il concerto prima della ripresa indicando sulla partitura tutti i riferimenti necessari (movimenti di telecamere, stacchi al mixer video, ecc.) affinchè la ripresa sia il più aderente possibile al discorso musicale che avviene in quel momento.

Anche per l’opera procediamo con le stesse modalità: studiamo, guardiamo e registriamo l’operavnella sua totale messa in scena, come la guarderebbe uno spettatore dal punto di vista della platea. Successivamente si decide con il regista il percorso visivo da seguire che viene indicato sulla partitura.

A quali trasmissioni televisive hai partecipato?

Mi hanno affidato per diversi anni una trasmissione per bambini che si intitolava “Solletico”, che includeva diversi giochi interattivi che prevedevano un sottofondo musicale o l’intervento di suoni e di jingle.

Tra le partecipazioni posso citare il varietà condotto da Mika per “Stasera Casa Mika” e il talent show “The Voice”.
Il programma “Sostiene Bollani”, condotto dalla musica leggera alla musica classica. Per questa trasmissione mi sono occupata soprattutto della ripresa audio in studio per la parte musicale.

Quali sono i concerti e le opere liriche, e in quali teatri hai lavorato?

Ho lavorato in tutti i maggiori teatri, solo per citarne alcuni: il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro dell’Opera e il Parco della musica di Roma, i teatri di Piacenza, Bergamo, Bologna, Mantova, Parma, Venezia, Napoli, Catania, Palermo.
Le collaborazioni più recenti per le opere liriche e i concerti sono state l’opera “Il turco in Italia” di Gioachino Rossini, e la partecipazione all’inaugurazione della stagione scaligera del 7 dicembre con “Macbeth” di Giuseppe Verdi. Il regista Davide Livermore ha creato uno spettacolo pensato soprattutto per la televisione, con delle riprese che consentissero il coinvolgimento dello spettatore nella visione sullo schermo, per questo motivo, oltre ai tradizionali sistemi di ripresa ha scelto di usare delle telecamere speciali che raccordassero un mondo fatto di media e di realtà virtuale.

Sempre al Teatro alla Scala per il Concerto di Natale diretto da Riccardo Chailly, mi sono occupata della parte audio a diretto contatto con il Maestro Chailly per ottenere il miglior risultato dell’esibizione. La registrazione è avvenuta durante la prova generale del mattino e il concerto della sera, questo ha reso possibile la selezione delle migliori frasi musicali scelte e inserite in post produzione.

La più recente collaborazione è stato il Concerto di Capodanno del Teatro La Fenice di Venezia, in onda il 1 Gennaio 2022 su RAI 1, per il quale mi sono dedicata in particolare alla ripresa audio per ottenere un suono il più vicino possibile a quello dal vivo in teatro. Una sorta di regia musicale e artistica perché scelgo anche quale tipo di suono sentire attraverso il microfono.

Quale messaggio vorresti trasmettere ad altre donne che sono alla ricerca del proprio potenziale?

Penso che sia importante svolgere qualsiasi professione con impegno, dedizione e serietà. Io ho scelto quella del consulente musicale, un lavoro che è sempre stato prerogativa maschile, infatti sono poche le donne che svolgono questa attività, a Milano sono l’unica a ricoprire questo incarico. Ho sempre cercato di impegnarmi al massimo e di imparare dalle persone migliori nel settore. In particolare ho avuto l’opportunità di seguire un Maestro, il regista francese Pierre Cavassilas, che è stato fondamentale per la mia crescita professionale. Il nostro è stato un processo di osmosi e siamo diventati anche molto amici. Penso che sia importante avere fiducia e passione in quello che fai e mi piacerebbe trasmettere e insegnare ad altri, magari alle donne, quello che ho imparato in tanti anni di esperienza.

Intervista a cura di Mina Tomella