Ragazze in ascolto sorprese
Fin da quando nasciamo il principale intento di ogni essere vivente è quello di COMUNICARE cioè di entrare in contatto con l’ambiente, gli animali, le cose e persone che ci circondano.
Il significato etimologico della parola COMUNICARE è cum, cioè con e munire ovvero legare, costruire ed anche comune-care cioè prendersi cura reciprocamente e questa è una caratteristica tipica di ogni essere vivente, quindi umano, animale e vegetale.

La comunicazione è fondamentale per capire e farsi capire, per trasferire le proprie idee alle altre persone ottenendo una reciproca comprensione.

Quando la comunicazione è a “senso unico” cioè volta a dare delle indicazioni precise come può essere la comunicazione di un cartello stradale, o di uno scritto con indicazioni precise, non si può parlare di comunicazione bensì di INFORMAZIONE mentre quando si crea il rapporto tra due esseri umani che dialogano e interagiscono tra di loro con tutti i sistemi rappresentazionali, cioè il visivo, l’uditivo e il cinestesico, si parla di Comunicazione!

Comunicare quindi sembra essere la cosa più semplice del mondo, basta parlare la stessa lingua per pensare che nel momento in cui si apre bocca e
si dice qualcosa, si venga subito compresi,…ma è veramente così?

Quante volte sarà successo anche a te di parlare con qualcuno, in ambito familiare, lavorativo o magari per strada con persone sconosciute e dire cose anche molto semplici per poi accorgerti che l’altra persona non ha proprio capito il messaggio?

Uno dei pilastri della PNL o presupposizione di base è “ il significato della comunicazione è dato dalla risposta che ottieni” e questo significa che la responsabilità della comunicazione è sempre a carico del mittente, quindi non è importante ciò che dici, bensì ciò che l’altro capisce!

Quindi, COMUNICARE, è l’abilità di farsi capire, di dare informazioni e risposte adeguate, di rendere la nostra comunicazione semplice e fruibile per il ricevente in modo da facilitarne l’interpretazione, perché ciò che conta è solo il risultato finale, ovvero ciò che l’altro ha realmente recepito.

Un modo per mettere in pratica questa abilità è quella di uscire (metaforicamente) dal nostro corpo e andare a vivere l’evento/dialogo, passando da quella che era la nostra posizione percettiva definita in “prima persona”, ad una visione più in “seconda persona” e cioè riuscire a vedere se stessi dal di fuori mentre si gesticola e si parla, oppure andare oltre e guardare il tutto da “terza persona” cioè da una visione ancora più esterna in modo da comprendere meglio se la comunicazione presenta delle zone oscure o poco chiare e poter così rimediare ampliando e migliorando il messaggio.

Si perché troppo spesso succede che mentre parliamo con gli altri, non ce ne rendiamo nemmeno conto e siamo noi i primi che diamo troppe cose per scontate, e pensiamo che siano gli altri a dover capire il nostro messaggio senza dare le giuste spiegazioni e dettagli che aiutano l’altra persona a capire meglio.

Siamo quindi noi i primi ad impedire il giusto passaggio di informazioni, perché intimamente è come se pensassimo che l’altra persona sia già al corrente di tutta una serie di cose che omettiamo di dire.

Senza pensare al fatto che sia noi che la persona o le persone a cui ci rivolgiamo compiono quello che in PNL vengono definite, Generalizzazioni, Distorsioni e Cancellazioni, per cui le informazioni che diamo, sono già impoverite notevolmente all’origine.

Inoltre, c’è un altro fattore di rischio enorme, il fatto che in base al proprio vissuto e quindi in base alla propria mappa, il nostro interlocutore riesce a sua volta a dare un significato totalmente diverso alle parole da noi comunicate.

Insomma, un vero disastro, e si sta parlando di una cosa che sembra essere così facile e alla portata di tutti!!

Tutto questo ci fa comprendere che nella vita e nel business, vince chi sa comunicare e sa farlo in modo SEMPLICE, cioè con vocaboli comuni, poco eruditi e il fattore ancora più decisivo è il fatto che deve farlo, pensando di interfacciarsi con un bambino! Esatto, proprio così, con un bambino!

Troppo spesso troviamo persone molto preparate intellettualmente, che sanno veramente molte cose, che hanno una ricchezza di vocaboli e di conoscenze enormi e che non riescono a far passare le loro conoscenze agli altri essendo la loro comunicazione un mero sfoggio del loro sapere, che serve quasi esclusivamente a loro stessi, ottenendo spesso come risultato, separazione, imbarazzo e chiusura!

Il vero comunicatore invece, sa creare “ponti” che uniscono le menti e questo è spesso ottenuto dalla loro capacità di parlare in modo da rispettare le altrui “mappe”, cioè visioni del mondo, attraìverso un linguaggio inclusivo e non competitivo, un linguaggio semplice ed accogliente, dove vengono usati vocaboli conosciuti, e modulati giocando sulle sotto-modalità del tono, velocità, volume, per cui sarà più facile ad esempio capire una persona che spiega usando la giusta velocità e il giusto tono di voce!

Per riuscire infine a creare quel punto di contatto che fa scattare la scintilla, il “trait d’union” che rende possibile il fluire delle informazioni come in un canale o vortice direzionale, è fondamentare riuscire a creare immagini nel nostro interlocutore e per questo ti consiglio di usare metafore, storie o racconti di vario tipo che permettano alla persona di crearsi delle immagini visive che catturino la sua fantasia e diano delle emozioni capaci di fissarsi nella mente delle persone, come un disegno su tela!

Se agirai in questo modo ti accorgerai di come sia semplice comunicare e ricevere indietro feed-back positivi, comunicare allora diventerà un modo piacevole per creare comunione e sarà ulteriormente piacevole scoprire le nostre e le altrui difficoltà nella comunicazione che creano incomprensioni, separazioni ed allontanamenti per poterle così modificare e correggere!

Quanti amori, relazioni affettive e di amicizia si interrompono bruscamente o si consumano lentamente solo per un problema di comunicazione, e pensare che a volte basterebbe sapersi ascoltare e saper ascoltare l’altro aprendo tutti i canali percettivi.

Avere la pazienza di aspettare che l’altra persona si esprima con le proprie modalità, accogliendole e accettandole se diverse dalle nostre, mettendo a tacere l’Ego che spesso ci rende impazienti e saccenti nelle discussioni, per trovarsi in una frazione di secondo dentro un vortice di armonia, intesa e coerenza capaci di sconfiggere qualsiasi incomprensione!

Mi auguro e ti auguro di saper comunicare sempre i tuoi pensieri e di saper capire ogni persona, cosa o evento che vuole comunicare con te riuscendo a creare quei “ponti” che tutto legano, perché questa è una delle cose più belle di cui la Vita è Intrisa!

Namastè,… io mi inchino a te!

Sandra Grazia Carmignani